Venerdì 13 dicembre avrà luogo un seminario di Luca Crescenzi su “Dionisiaco e demoniaco. Due variazione tedesche sul tema della polarità”.

11 Wednesday Dec 2019
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Venerdì 13 dicembre avrà luogo un seminario di Luca Crescenzi su “Dionisiaco e demoniaco. Due variazione tedesche sul tema della polarità”.

04 Thursday Jun 2015
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Martedì 9 giugno – Aula Magna Polo Carmignani, primo piano (Piazza dei Cavalieri, 6)
Programma completo scaricabile qui
Presentazione, h. 15:00
Prof. Luca Crescenzi, Docente di Letteratura tedesca – Università di Pisa
Valentina Serio, coordinatrice dell’evento per Zetesis Research Group
Danilo Manca, Coordinatore Zetesis Research Group
Prima Sessione, h. 15.30 – 18.30:
Chair: Alessandra Fussi (Università di Pisa)
Maurizio Ghelardi (Scuola Normale Superiore – Pisa)
La Melancolia I di Albrecht Dürer e l’Istituto Warburg
Michela Santangelo (Università di Pisa – Zetesis)
Fisiopatologia dell’umor nero nel pensiero scientifico antico
Alessandra Aloisi (Warwick University)
Maine de Biran e la fisiologia della melancolia
Mercoledì 10 giugno – Aula Magna Polo Carmignani, primo piano (Piazza dei Cavalieri 6)
h. 9.00:
Saluti del Direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica
Prof. Mauro Tulli
Seconda sessione, h. 9.30- 13.00
Chair: Simonetta Bassi (Università di Pisa)
Valentina Serio (Università di Pisa – Zetesis)
“Rebel and atheist too”: la figura del malcontent nell’età elisabettiana
Yves Hersant (EHESS- École des hautes études en sciences sociales – Paris)
Michelangelo melanconico
Brenno Boccadoro (Université de Genève)
L’umor nero della musica del Cinquecento. Bipolarità e dissonanza: teoria e pratica
Terza sessione, h. 14.30- 19.00
Chair: Antonietta Sanna
Felice Gambin (Università degli studi di Verona)
La mano en la mejilla: tra letteratura e iconografia nei Secoli d’Oro
Fabio Camilletti (Warwick University)
Lutto e melancolia dell’antico: Leopardi, Benjamin, Freud
Danilo Manca (Università di Pisa – Zetesis)
Melancolia inscenata. Il topos del Democrito che ride in Sterne e Beckett
Lorenzo Serini (Università di Pisa – Zetesis)
“When the rest of heaven was blue”: Edgar Allan Poe tra genio e melancolia
Giovedì 11 giugno – Aula Magna Polo Carmignani, primo piano (Piazza dei Cavalieri 6)
Quarta Sessione, h. 9.30-12.30:
Chair: Sergio Zatti
Claus Zittel (Universität Stuttgart)
Der Melancholie-Teufel und die Teufel-Bücher des 16. Jahrhunderts
Jelena Reinhardt (Università di Perugia)
1934: vedere la bellezza attraverso gli occhiali della melancolia. Moravia e l’influenza di Thomas Mann
Luca Crescenzi (Università di Pisa)
Melancolia critica: Heinrich Böll
Conclusione dei lavori, h. 12.30:
Per ulteriori informazioni scrivere a: zetesis@unipi.it
05 Tuesday May 2015
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1934, accidia, Alessandra Aloisi, Ansichten eines Clowns, Aristotele, Benjamin, black humour, Brenno Boccadoro, Cinquecento, Claus Zittel, critica del capitalismo, Danilo Manca, Dürer, depressione, Edgar Allan Poe, Fabio Camilletti, facies nigra, Felice Gambin, Freud, Galeno, genio, Heinrich Böll, Hobby-horse, Ippocrate, isteria, Laurence Sterne, Leon Battista Alberti, Leopardi, Luca Crescenzi, Lutto e melancolia, Maine de Biran, mal de vivre, Malcontent, malinconia, Maurizio Ghelardi, mèlaina cholé, Melancholia I, Melancholie-Teufel, melancholy, melancolia, melancolie, melanconia, Michel de Montaigne, Michela Santangelo, Michelangelo Buonarroti, Moravia, Musicologia, nausea, noia, Panofsky, Raymond Klibansky, Samuel Beckett, Saxl, Thomas Mann, Valentina Serio, Warburg, William Shakespeare, Yves Hersant
MELANCOLIA. METAMORFOSI DELL’UMOR NERO
Pisa, 9-11 giugno 2015
Nelle giornate tra il 9 e l’11 giugno 2015 il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa ospiterà un convegno internazionale sul tema della “Melancolia”.
Il convegno è organizzato dal prof. Luca Crescenzi con la collaborazione della prof.ssa Antonietta Sanna, il coordinamento di Valentina Serio e la collaborazione scientifica a titolo gratuito del gruppo di ricerca ZETESIS.
Intervengono:
Dr.ssa Alessandra Aloisi (Warwick University)
Prof. Brenno Boccadoro (Université de Genève)
Prof. Fabio Camilletti (Warwick University)
Prof. Luca Crescenzi (Università di Pisa)
Prof. Felice Gambin (Università degli studi di Verona)
Prof. Maurizio Ghelardi (Scuola Normale di Pisa)
Prof. Yves Hersant (EHESS-Paris)
Danilo Manca (Università di Pisa – Zetesis)
Dr.ssa Jelena Reinhardt (Università di Perugia)
Michela Santangelo (Università di Pisa – Zetesis)
Lorenzo Serini (Università di Pisa – Zetesis)
Valentina Serio (Università di Pisa – Zetesis)
Prof. Claus Zittel (Universität Stuttgart)
Presentazione
La melancolia ha impresso il proprio sigillo sulle più disparate produzioni culturali della civiltà occidentale: lo si può scorgere tanto nelle arti figurative e nei componimenti poetici quanto nella trattatistica medica. Anche sul piano lessicale è possibile riconoscere varie forme che tracciano il suo articolarsi: umor nero, accidia, spleen, fino ai più tardi mal de vivre, noia, nausea, isteria e depressione.
Si tratta di un elemento proveniente dalla tradizione medica fondata da Ippocrate e Galeno, imperniata sulla distinzione di quattro umori (sangue, flegma, bile gialla e bile nera) la cui combinazione determina lo stato di salute o malattia di un uomo, così come il suo carattere. La bile nera, in greco mélaina cholé, da cui melancolia, è responsabile della costituzione del temperamento più infelice e spregevole, in quanto caratterizzato da bassezza d’ingegno – spesso degenerante in follia –, indolenza, inclinazione alla mestizia, nonché da una fisionomia sgraziata e sgradevole, appesantita dai colori della notte (la cosiddetta facies nigra).
Tale rappresentazione del melanconico permane durante tutto il Medioevo, catalizzando elementi astrologici, specificamente legati al pianeta Saturno, e teologici, nella misura in cui essa viene traslata sul piano dell’antitesi vizio – virtù nel peccato d’accidia (acedia).
Il momento di profonda e irreversibile trasformazione nella concezione della melanconia è il XV secolo, in pieno Rinascimento, quando Marsilio Ficino riprende e sviluppa un motivo tratto dai Problemata pseudo-aristotelici: il temperamento melanconico è quello proprio degli uomini di genio, dediti alle più alte speculazioni e attori della creazione artistica.
È questa la malinconia ispirata che anima i versi di Michelangelo e abita le opere di Hans Sachs, Michel de Montaigne, William Shakespeare, e che trova espressione iconica nella celebre incisione di Albrecht Dürer, Melencolia I.
L’elaborazione düreriana coincide con la tappa finale della prima ricostruzione – sistematica, interdisciplinare, ma non esaustiva – dell’evoluzione del topos melanconico: Saturno e la malinconia (1964), frutto della collaborazione di tre grandi studiosi legati al circolo Warburg, ovvero Raymond Klibansky, Erwin Panofsky e Fritz Saxl. Dalla pubblicazione dell’opera a oggi l’attenzione su questo tema non è mai venuta meno, con l’inaugurazione di sempre nuove prospettive di ricerca.
Il convegno intende indagare il tema della melancolia nelle sue diverse metamorfosi, cogliendo il suo carattere interdisciplinare e trasversale. Gli interventi si muoveranno tra la critica letteraria, la filosofia, la teoria dell’arte e della cultura, la musicologia e la psicoanalisi. Sarà un percorso che andrà a sondare esempi specifici di espressione e interpretazione del temperamento melanconico tra l’antica Grecia e la letteratura del Novecento.
Per ulteriori informazioni scrivere a: zetesis@unipi.it